giovedì 7 agosto 2014

Spagna calcistica tra vittorie e politica: il Real Madrid da Figo a Rodriguez

Real Madrid 2006/07 in Champions contro il Bayern Monaco
Tutto cominciò nell'estate del 2000, quando venne eletto presidente Florentino Perez, che come prima mossa di mercato acquistò dai rivalissimi del Barcelona colui che prima di allora era considerato una delle maggiori "bandiere" della storia del club blaugrana: Luìs Figo (i cui soldi arrivarono vendendo la Ciudad Deportiva, ossia il centro di allenamento del club). Poi, l'anno dopo venne ingaggiato Zinedine Zidane, strappato alla Juventus, e poi Luìs Ronaldo, Fabio Cannavaro, Emerson, Ruud van Nistelrooy, Wesley Snejder, Kakà, Gareth Bale, David Beckham, Cristiano Ronaldo...

A partire dal 2000, la filosofia delle merengues fu quella di costruire la squadra acquistando top players. I risultati fino ad oggi si sono visti, se si considera che il club è ancora tra i migliori del campionato spagnolo. Anche grazie al contributo degli acquisti madrileni, la LIGA è attualmente il campionato più bello da seguire, e in questi anni la squadra dei blancos conta diverse vittorie nazionali e internazionali, come una Coppa Intercontinentale (2002), due Champions League (2001/02, 2013/14, ma anche una poco prima dell'arrivo di Perez, nel 1999/00), 4 Supercoppa di Spagna (2001, 2003, 2008, 2012), 2 Coppe di Spagna (2010/11, 2013/14), 5 campionati nazionali (2000/01, 2002/03, 2006/07, 2007/08, 2011/12). A dire il vero il Real aveva vinto tantissimo anche prima del fatidico anno 2000, tuttavia è innegabile che l'attuale filosofia madridista sia una filosofia vincente. Investire per i grandi calciatori in modo da guadagnare grandi ricavi con il loro approdo in maglia bianca si è quindi rivelato un ottimo business, anche se qualche aiutino dallo Stato la società lo ha avuto.

L'ultimo grande acquisto del Real Madrid è il colombiano James Rodriguez, strappato al Monaco per 80 milioni di euro, dopo averne spesi 25 per il tedesco Toni Kroos. Poco dopo l'approdo di Rodriguez, il Real aveva già recuperato il 5% della spesa grazie all'acquisto, da parte dei tifosi, delle maglie con dietro il suo nome e numero.

Quindi il Real ha adottato indubbiamente una politica vincente, ricevendo anche qualche aiuto politico. Al pari di altre importanti squadre spagnole come Barcellona, Valencia, Osasuna, Athletic Bilbo, Elche ed Hercules, il Real è finito sotto inchiesta da parte della Commissione Europea per un presunto eccesso di aiuti di stato. La questione è complessa, perché non è reato aiutare una società se è in difficoltà, ma lo diventa se si esagera con questi aiuti, poiché la società aiutata si pone in una situazione di eccessivo privilegio rispetto alle altre società concorrenti.

Tra gli aiuti politici ricevuti, risultano alcune operazioni di compravendita dei terreni ove sorge la Ciudad Deportiva, il quartier generale del club nonché dei regimi fiscali accomodanti per le società strutturate in forma di associazione. Il Real è infatti particolarmente indebitato verso le banche e lo Stato con la complicità della politica, ma la questione del debito riguarda anche altre società calcistiche spagnole.

Il legame con la politica del Real non finisce qui: infatti il governo di Aznar (tifoso del Real Madrid) aveva pensato ad un decreto, detto Legge Beckham (sorto nel 2001 ed abrogato nel 2010, da poco reintrodotto ma non per il calcio) che prevedeva un'aliquota ridotta dal 43% al 23% per tutti i lavoratori stranieri operanti in Spagna con un guadagno superiore ai 600mila euro l'anno. Per il governo di allora tale decreto ha l'utilità di attirare le migliori menti nei rispettivi campi, e diede anche l'avvio all'era dei galacticos.

Per concludere, i contatti tra la politica ed il Real Madrid cominciarono già tanti anni fa: infatti, inizialmente la società venne fondata (nel 1902) con la denominazione di Madrid Club de Fùtbol, ma in seguito, nel 1920, il Re Alfonso XIII di Spagna volle mutargli il nome in Real Madrid, e così facendo venne anche applicata una corona sullo stemma del club, presente ancora oggi.
Autore foto: bjarnith, su Flickr

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