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Bandiera di Frattamaggiore (foto: Umberto Basilica) |
Le premesse per fare bene c'erano tutte: si ripartiva dalla Serie C2, e per l'occasione la squadra stava per adottare in via ufficiale (nel frattanto solo ufficiosa) la nuova denominazione di "Neapolis Frattese".
Tuttavia i risultati della squadra erano deludenti, al punto che le contestazioni del pubblico locale ebbero una eco consistente, tanto da costringere il presidente della squadra a prendere una decisione molto drastica: lasciare Frattamaggiore e tornare a giocare a Mugnano! Ciò avvenne a campionato in corso.
Venuto a sapere dell'accaduto, il sindaco della città dichiarò: "Sono andati via senza nemmeno avvisare. Un modo davvero squallido per andarsene". Questo è un caso in cui è stavolta la "politica" a muovere accuse al "calcio", a differenza di quanto mostrato nel post di ieri (in cui un presidente di una squadra accusò il Comune di non aver fatto abbastanza per il calcio locale). Ovvero è il mondo politico a criticare l'universo pallonaro. Anche stavolta questo blog non vuole prendere una posizione netta, perché se la società è andata via avrà avuto i suoi motivi, magari però prima di andarsene potevano passare per fare un saluto al sindaco...
Per la cronaca, il Neapolis proseguì la sua stagione allo Stadio Vallefuoco di Mugnano, retrocedendo in Serie D. Nella stagione successiva, spostò il club a Torre del Greco (Napoli) rifondando la Turris, adottando provvisoriamente il nome di Torre Neapolis. Oggi la Turris milita in Serie D, tuttavia mediante l'acquisto di un titolo sportivo di un'altra squadra (il Miano): infatti il Neapolis (che a Torre ha vinto anche una Coppa Italia Serie D) è tornato a Mugnano, dopo due anni, anche per via della nuova contestazione, stavolta da parte dei tifosi corallini. Anche a Frattamaggiore oggi vi è una nuova società: la Nerostellati Frattese, militante in Serie D.
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