venerdì 15 agosto 2014

Mondiale Italia '34: il primo titolo azzurro

Gol decisivo di Schiavio al Mondiale del 1934 nella finale giocata a Roma 
Con Tavecchio eletto presidente, la Figc ha compiuto un importante passo verso il recupero di punti di riferimento istituzionali all'interno dell'organizzazione del calcio italiano. Il neo presidente ha scelto anche il nuovo commissario tecnico della Nazionale: Antonio Conte (ed è probabile -ma si tratta solo di un'ipotesi- che quest'ultimo si dimise durante quest'estate dalla Juventus proprio per ricoprire la carica di allenatore della squadra azzurra, già vacante al momento della presentazione delle proprie dimissioni).

La squadra azzurra, dopo l'esperienza con Prandelli adesso potrà sperare in un nuovo ciclo che sia magari maggiormente vincente. Il nuovo Ct, stando a quanto dichiarato in campagna elettorale da Tavecchio dovrà essere il supervisore di tutte le squadre azzurre (quindi anche Under 21, Under 20, eccetera) allo scopo di valorizzare i talenti dei giocatori più giovani, per il bene di tutto il calcio del Belpaese.

A proposito di nazionale italiana, questo blog vuol tornare a parlare della storia di questa selezione. In modo generico ha già affrontato a grandi linee quanto avvenne alla nazionale maggiore di calcio in Italia nel periodo fascista. Il relativo post si occupò di descrivere brevemente ciò che accadde in quegli anni, e in modo particolare del ruolo assunto dall'Italia nel Mondiale del 1938 (vinto proprio dagli azzurri). E cosa accadde quando si giocò per la prima volta in Italia, ossia alla seconda edizione del Mondiale, il 1934?

Ricordando che in un altro post precedente si parlò della prima edizione della competizione mondiale svoltasi in Uruguay, la scelta di giocare in Italia fu qualcosa di fortemente voluto dai politici dell'epoca, che già spingevano per ottenere che la competizione si svolgesse in terra italica nel 1930 (e forse per il fatto di aver assegnato quel mondiale all'Uruguay, l'Italia per protesta non vi partecipò). A chi sostenne a quei tempi che le spese utili ad organizzare la competizione in Italia fossero superiori ai ricavi, i rappresentati più alti del PNF (si era, in quel periodo sotto dittatura mussoliniana) risposero che dinnanzi alla popolarità assicurata dall'evento, le perdite economiche potevano essere decisamente giustificate. Il calcio, lo si era ben appreso, era uno di quegli sport con cui poter fare propaganda. La Nazionale italiana divenne ben presto un'importante espressione dello Stato italiano, il quale voleva fortemente farsi conoscere all'estero in modo positivo, organizzando la manifestazione in casa propria.

Quell'anno fu davvero significativo per l'Italia, sebbene si trovasse sotto dittatura: la competizione la organizzò in casa propria (e senza le polemiche dell'occasione sprecata come a Italia '90) e la vinse pure. Si potrebbe giustamente dire che lo scopo dei rappresentanti di spicco del partito fascista venne raggiunto, anche se è vero che spesso si cerca di associare a quel regime tutti i mali del mondo: non si fraintenda, senz'altro è vero che si trattò di un periodo buio per la storia della penisola italiana, specie per quanto concerne la orribile e vergognosa questione degli ebrei, il colonialismo e l'entrata in guerra come alleati dei tedeschi hitleriani, oltre ad altro ancora. Nessuno lo mette in dubbio, però appunto non si può neanche negare che quell'Italia organizzò un evento, lo vinse, ottenne -probabilmente- buona pubblicità in quel periodo, prima dei disastri bellici, sempre ricordando che si trovava sotto dittatura, naturalmente.

L'Italia che vinse quel mondiale del '34 -e anche del '38- è rappresentata ancora oggi da due delle quattro stelle presenti sullo stemma della Figc, e del resto una volta giunta la Liberazione il nuovo governo dell'epoca scelse anche la continuità dello stato, mantenendo alcune delle leggi fatte in epoca fascista.

In finale gli azzurri, guidati da Vittorio Pozzo sconfissero per 2 a 1 la Cecoslovacchia grazie alle reti di Raimundo Orsi (80') e Angelo Schiavio (95', si era già nei tempi supplementari) mentre i cecoslovacchi segnarono al 76' con Antonín Puč.

Da notare che la squadra campione in carica, l'Uruguay -che ospitò anche la precedente competizione- rifiutò di partecipare alla manifestazione italiana proprio come fatto a suo tempo dalla stessa Italia -oltre che da altre squadre europee, per probabile ripicca.

La nazionale italiana di quel periodo, oltre al Mondiale del 1934 vinse successivamente le Olimpiadi del 1936 e -come già ricordato- il Mondiale del 1938: segno che quella selezione, con quell'allenatore, Vittorio Pozzo fu un gruppo vincente e temibile.

Liberata l'Italia dal fascismo, la squadra azzurra vinse poi altri due mondiali: Spagna '82 e Germania 2006. Riuscirà il nuovo commissario tecnico Antonio Conte a riportare la squadra azzurra sul tetto del mondo? Solo il tempo potrà dircelo.

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