mercoledì 13 agosto 2014

2011: il Movimento 5 Stelle di Rovigo ed il calcio locale

La città di Rovigo
Raramente il Movimento 5 Stelle si occupa di argomenti calcistici in chiave propositiva, eppure è capitato. Un esponente del Movimento, ex giocatore del Rovigo Massimo Dall'Aglio in un articolo, risalente a luglio 2011, pubblicato sul sito del M5S Rovigo affermò di essere stato contattato tramite e-mail dall'associazione Amici del Calcio di Rovigo preoccupati per le sorti della società di calcio, che nel 2011 visse un periodo veramente difficile, fallendo e facendo provvisoriamente scomparire il calcio nel capoluogo di provincia del Veneto.

Ovviamente, essendo di Rovigo anche Massimo Dell'Aglio, oltre ad essere stato un calciatore di quella squadra nel suo articolo ricordò anche di quando suo nonno e suo padre lo portavano ad assistere agli incontri del club.

Il Rovigo è una società che originariamente venne fondata nel 1916, ma nel 2011 fallì per poi essere rifondata nel 2012 grazie al titolo sportivo che era del Lape Ceregnano (mediante un cambio di nome e sede), che già nella stagione precedente giocava nello stadio del Rovigo per colmare la mancanza di calcio nel capoluogo di provincia veneto. Milita attualmente nel campionato di Eccellenza, mentre tra gli anni trenta e quaranta è stato in Serie C fino al 1950, poi ha frequentato tanto dilettantismo oltre a due comparse in Serie C2 (2006/07, 2007/08, 2008/09) per poi tornare in Serie D, e quindi -come già detto- fallire (2011), e rinascere (2012).

La città di Rovigo ha come primo cittadino un commissario prefettizio, Claudio Ventrice e questo da luglio 2014, mentre in precedenza, a cominciare da luglio 2011 il sindaco è stato Bruno Piva, del Pdl poi Forza Italia che in seguito -dopo 4 anni di amministrazione cittadina- si dimise per una questione in cui la maggioranza non lo sostenne.

Quella di Dell'Aglio -ne è certo, stando a quanto scrisse- è anche la posizione del Movimento 5 Stelle: per far ritornare il calcio a buoni livelli nella cittadina veneta serve serietà gestionale, perché non bisogna mai fare "il passo più lungo della gamba" e dunque rischiare di avere dei giocatori in rosa che non percepiscono lo stipendio e degli spogliatoi senza l'acqua calda per la doccia.

Quello che serve al Rovigo è una società solida e in regola con i bilanci, con seri programmi sul settore giovanile, che fornisca alla città una funzione sociale che valorizzi i talenti.

Dichiara poi che il Movimento 5 Stelle sarà vigile "affinché la politica resti fuori dal calcio in nome della massima trasparenza". E non importa se il club sarà costretto, per pura ipotesi a ripartire dal campionato di Promozione: vorrà dire che "sarà una lunga ma gloriosa rinascita" (non è ripartito dal torneo di Promozione, come spiegato sopra, ma da quello di Eccellenza ossia un livello più in alto e questo grazie al titolo della società -che prima giocava con un'altra identità in un'altra città- che ha ridato il calcio a Rovigo).

Solo il tempo potrà dirci se quello in cui crede e spera Massimo Dall'Aglio -la rinascita lunga e gloriosa del club- vedrà compimento, ma negli ultimi due anni i segnali sembrano incoraggianti. Infatti a partire dalla rinascita la squadra si è piazzata al quinto posto in classifica di Eccellenza per due volte consecutivamente, e nella stagione scorsa è stata eliminata ai play off per risalire in D dall'Albano: tutto sommato un inizio che restituisce dignità al calcio locale in quel di Rovigo, solo il tempo potrà però dirci se la squadra riuscirà, prima o poi a tornare nel professionismo.

Autore foto: Threecharlie

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