martedì 26 agosto 2014

Gli errori del governo nel calcio italiano secondo Giancarlo Abete

Tavecchio e Abete, foto: Emanuele.corr da Wikimedia Commons
Nel corso dell'assemblea elettiva della Figc riunita all'hotel Hilton di Fiumicino per designare il suo successore (che come noto è Carlo Tavecchio), l'ex presidente della Figc Giancarlo Abete ha dichiarato che secondo lui la politica italiana ha commesso due importanti errori nel mondo del calcio, e che tali errori sono stati commessi uno dal governo di centro-destra e l'altro da un governo di centro-sinistra.

Per il governo di centro destra l'errore commesso è risieduto nel "Togliere autonomia finanziaria al Coni e alla Figc che ne era il motore attraverso le scommesse, portando le scommesse all'interno dei monopoli, e privando la dimensione del mondo dello sport di un'autonomia reale. Perché è vero che ogni anno si è finanziati, ma ci vuole il piattino. E ciò non è giusto, perché il calcio contribuisce all'economia del paese, e rispetto ai duemilacentosessantasei miliardi di euro di debito pubblico non partecipa neanche di un euro. Quando perdono le società municipalizzate tutti noi cittadini mettiamo le risorse, quando perdono le società e i club sono gli imprenditori privati a cacciare i soldi". E a seguito di questa affermazione, scatta l'applauso.

Abete prosegue poi affermando: "Il secondo errore è stato quello di aver dato la destinazione -lo ha ricordato tante volte il presidente Macalli, gliene do atto- del 10% dei diritti televisivi direttamente alle società e alle leghe e non alla Federazione: è stato un errore, perché si è depotenziato il soggetto istituzionale della Federazione. Si chiedono delle politiche mirate quando non si danno delle risorse che consentano di realizzare queste politiche mirate: il 6% di questo 10% va a pioggia, il 4% ha dei riferimenti generici[...] dice tutto e niente della nostra realtà".

Abete è stato anche un onorevole per la Democrazia Cristiana in varie legislature, ed ha avuto anche diversi incarichi parlamentari. Imprenditore nel settore grafico, editoriale e dell'informazione, dopo essere stato capo del settore tecnico della Figc (1989-1990) e in seguito della Lega Serie C fino al 1997, venne eletto vicepresidente della Figc per due volte (1996-2000 e 2001-2006). Divenne in seguito presidente della Figc per la prima volta il 2 aprile del 2007. In questi anni è stato anche presidente dell'UCID (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) e nel 2011 vicepresidente dell'Uefa.

Le sue dimissioni da presidente federale sono ormai note, e per quanto riguarda il suo futuro, dichiaratosi soddisfatto di quanto da lui fatto in qualità di presidente, annuncia anche che si prenderà qualche mese di pausa, e da gennaio 2015 farà l'opinionista.

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