mercoledì 30 luglio 2014

La politica del calcio - Parte 2: il programma di Albertini

Albertini a 20 anni, ai tempi del Padova (in prestito dal Milan)
Ieri si è parlato del programma elettorale di Tavecchio, oggi il blog intende invece occuparsi dello sfidante Demetrio Albertini.

Ex noto calciatore, di ruolo regista di centrocampo, detto "Il Metronomo" ha ottenuto il massimo del successo giocando nel Milan, con la maglia numero 4 vincendo ben 5 scudetti, 3 supercoppe italiane, 2 coppe dei campioni (così chiamate allora), 2 supercoppe europee, 1 coppa intercontinentale. Ha vinto inoltre 1 campionato spagnolo col Barcelona, 1 Coppa Italia con la Lazio e 1 Europeo Under 21, quello del 1992.

Ritiratosi dal calcio nel 2005, ha vestito i panni di dirigente sportivo ricoprendo la carica di vice commissario straordinario della Figc nel 2006, dopo lo scandalo Calciopoli e le dimissioni del presidente federale Franco Carraro. Tuttavia, Albertini si dimise pochi mesi dopo e dal 2007 con l'inizio della presidenza di Giancarlo Abete divenne vice presidente della Figc e riconfermato tale il 5 aprile 2013 grazie alle elezioni. Intanto nel 2006 partecipò al progetto della Scuola Calcio "Demetrio Albertini", con sede nel bergamasco che conta attualmente più di 1000 ragazzi. Nel maggio 2014 annuncia che dopo il Mondiale si ritirerà avendo constatato l'impossibilità di avviare riforme importanti nel calcio ma a seguito delle dimissioni di Abete, Albertini presenta la propria candidatura e adesso sfida Tavecchio.

Il programma elettorale di Albertini è così sintetizzabile: rimettere al centro il calcio giocato e i giovani, instaurando un dialogo e una sinergia tra tutti i campionati, da considerare una risorsa. Anche se pensa di sfoltire le leghe perché "Siamo gli unici ad avere tre leghe professionistiche e una dilettanti", e quindi ridare centralità alla Figc "Che non può ridursi solo a potere e spartizione di poltrone". Occorre valorizzare i dilettanti, partire dal basso per far emergere giovani talenti. Occorre la pazienza di programmare. Inoltre "Bisogna avvicinare il calcio alla gente", con allenamenti a porte aperte che non devono essere una notizia ma la normalità, e le squadre devono scendere sul territorio.

Gli exit poll danno Albertini al 40% contro il 60% di Carlo Tavecchio. Le elezioni si terranno il prossimo 11 agosto e a votare sono le società di A, B, Lega Pro e Dilettanti, tramite assemblea federale insieme a rappresentanti degli allenatori (Assoallenatori), dei calciatori (Assocalciatori) e degli arbitri (Aia).

Lo sfidante Tavecchio sembra essere in netto vantaggio nonostante le famose affermazioni di cui si è già parlato e per le quali si è scusato ammettendo la gaffe. E nonostante anche Uefa e Fifa abbiano avuto parole pesanti per tali esternazioni.

Albertini, il volto nuovo con un programma apprezzabile. Ma anche il volto già noto di Tavecchio ha esternato un programma elettorale apprezzabile. Inoltre entrambi puntano alla valorizzazione dei giovani residenti sul territorio italiano, con ricette leggermente diverse ma non in contrapposizione. Vedremo chi, alla fine, avrà la meglio.

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