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Akragas: una formazione ai tempi del professionismo (fonte: Wikipedia) |
Un Centro-Destra attualmente diviso su tante cose, anche all'interno della stessa Forza Italia. Ma diviso, ricordiamolo, anche tra chi si trova al governo assieme al Centro-Sinistra, ovvero il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano (quest'ultimo anche Ministro degli Affari Interni) e l'UdC di Casini, e chi invece è formalmente all'opposizione come, oltre a Forza Italia anche Lega Nord e Fratelli d'Italia - AN.
Angelino Alfano, al momento dunque si trova nel Governo Renzi, e tra un impegno e l'altro trova il modo di far sentire la propria voce in ambito calcistico, auspicando che la squadra ora militante in Serie D, l'Akragas, del comune di cui il politico è originario, Agrigento (Sicilia) ottenga il ripescaggio in Serie C grazie alla inevitabile mancata iscrizione da parte di altre squadre. La Lega Pro infatti deve ancora pronunciarsi definitivamente su quali squadre andranno a comporre i tre gironi della nuova terza serie unica, categoria ricostruita a partire proprio dalla prossima stagione calcistica dopo svariati decenni in cui è stata divisa tra Prima e Seconda Divisione (note fino a qualche anno fa come Serie C1 e Serie C2).
Alfano ha recentemente rilasciato le seguenti dichiarazioni: "L’anno scorso mi sono molto impegnato per trovare enti o istituzioni che dessero una mano d’aiuto all’Akragas. La stessa cosa voglio fare quest’anno. Una fede calcistica può restituire orgoglio a una città risvegliando sentimenti unificanti all’interno di una comunità che ha tanti problemi" aggiuggendo anche che "Se serve sono anche pronto a dare vita ad un azionariato popolare per sostenere la strada. Spero che lo facciano anche tanti piccoli imprenditori agrigentini. Vedere l’Essento pieno di gente nonostante il tanto calcio che c’è in tv vuol dire che c’è passione".
Dichiarazioni che vanno in una direzione ben precisa, a sostegno di una comunità mostrando evidenti segnali di solidarietà. Toni un po' meno solidali sceglie invece di adottare, con le sue recenti dichiarazioni verso l'ex c.t. italiano, un altro leader di un partito di centro-destra, Matteo Salvini segretario della Lega Nord.
Considerando ormai lontani gli anni di quando il leader era Bossi e degli slogan in chiave anti italiana e pro-Padania libera, Salvini si dimostra -oltre che milanista (stando a quanto ha pubblicamente affermato) - anche un tifoso della Nazionale italiana, e parla contro Prandelli. Sembra che Salvini abbia cercato l'approvazione nei confronti degli italiani, tentando di interpretare i malumori dei tifosi della Nazionale, infatti come noto ai politologi e agli esperti del settore viviamo nell'era della campagna elettorale permanente, dove la maggior parte delle azioni e delle affermazioni dei politici vengono fatte in funzione della ricerca del consenso, allo scopo di attrarre a sé quanti più simpatizzanti possibile. Ovviamente la campagna permanente riguarda tutti i partiti di qualsiasi area e ideologia, nessuno escluso. Tra l'altro anche nei post precedenti si è visto che attrarre a sé l'elettorato mostrandosi tifosi della squadra nazionale è una prassi di tipo internazionale. E non a caso ieri sera la Merkel era sugli spalti a tifare la sua Germania, in occasione della finale che ha visto i tedeschi imporsi sull'Argentina ai tempi supplementari.
Nello specifico, le parole del leader della Lega, intervistato al periodico Oggi qualche giorno dopo l'annuncio del passaggio di Prandelli al Galatasaray, sono state le seguenti: "Un sentito grazie ai turchi del Galatasaray, che d’ora in poi pagheranno lo stipendio di Prandelli", aggiungendo anche che "Ha sbagliato tanto, se non tutto, ma gli va riconosciuto un merito, cioè quello di essersi dimesso". Ed ancora: "Era un gruppo senza capo né coda, ma soprattutto senza cuore. In pratica una Nazionale renziana, imbattibile nei proclami, nulla sul campo...". Paragonare l'ex c.t. a Renzi è un nuovo esempio di commistione calcistico-politica che questo blog porta all'attenzione dei suoi lettori. Stavolta la commistione è un paragone adoperato per sminuire un avversario politico.
Un Matteo Salvini che non solo cerca di interpretare i malumori dei tifosi azzurri, ma che coglie l'occasione per fare un paragone metaforico rivolto all'avversario politico più forte in questo momento: Matteo Renzi, a capo del governo e di un partito che secondo i sondaggi è salito ancora, guadagnando altri 3 punti percentuali circa rispetto alle elezioni europee da poco concluse.
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