giovedì 10 luglio 2014

Argentina tra calcio e politica

L'Argentina al Mondiale del '78 contro l'Olanda
Il calcio ha tantissimi legami col mondo della politica, sotto le forme più disparate e nei posti più disparati di ogni angolo del globo. Anche l'Argentina registra un forte intreccio calcistico-politico, sin dai primi anni di sviluppo di questo sport all'interno della nazione sudamericana.

Gli argentini, che ieri sera hanno battuto i Paesi Bassi ai calci di rigore, si sono qualificati per la finale del Mondiale Brasile 2014, da giocare contro la Germania: sicuramente un traguardo storico, anche perché era dal 1990 che i biancocelesti non disputavano una finale di questa competizione (curiosamente disputata proprio contro la Germania Ovest e persa per 1-0 col rigore siglato da Brehme all'84').

Diventato paese moderno nella seconda metà dell'Ottocento grazie principalmente agli investimenti fatti dai britannici, furono proprio i britannici a fondare in Argentina scuole e club in cui si giocava anche a calcio, e la prima squadra a praticare tale sport fu il Buenos Aires FC, fondato nel 1867, mentre il primo campionato risale al 1891.

In Argentina, già a partire dai primi anni i tifosi delle squadre di calcio si dedicavano ad attività politiche in cambio di biglietti omaggio per le trasferte: questo fu uno dei motivi principali per cui le curve degli stadi divennero ambienti politicizzati.

A livello istituzionale l'AFA, la federazione calcistica argentina ha sempre avuto contatti politici con chi è stato al potere, un fenomeno che - si afferma su storiedicalcio.altervista.org - si è molto sentito nel primo periodo di Juan Peron al potere (1946-1955), in quanto il capo dello stato argentino era presente spesso allo stadio durante le partite, e garantiva aiuti finanziari allo sport, mentre la moglie di Peron, Evita, rappresentava lo sponsor dei campionati giovanili di calcio.

Come anche un articolo di repubblica.it per Limes risalente al 2010 ricorda, nel 1976 un colpo di stato militare rovesciò il governo di Isabel Martinez de Peron, che era giunta alla guida del Paese dopo la morte di Juan Peron.

Dopo la conquista dell'Argentina da parte dei militari, questi si posero quali obietti l'eliminazione della minaccia sovversiva, così come l'eliminazione della corruzione ed il superamento delle gravi difficoltà economiche. I sovversivi del tempo erano i guerriglieri di sinistra, e chiunque li appoggiasse, in qualunque modo, veniva fatto praticamente sparire: furono migliaia i desaparecidos.

Ma il mondo questo non doveva saperlo, soprattutto durante il Mondiale di calcio del '78 il quale, vista la grande risonanza mediatica dell'evento rappresentava un'occasione importante per far vedere a tutti quanto si fosse evoluta la nazione argentina. I militari, afferma Pablo Llonto nel suo libro I mondiali della vergogna, tra menzogne e crimini riuscirono nell'intento di nascondere al mondo tutto il marcio provocato dalla giunta golpista, dando l'impressione di uno stato democratico e finalmente rinnovato, ordinato e disciplinato.

L'operazione di convincimento voluta dal regime militare riuscì anche grazie al fatto che le televisioni internazionali si occuparono soprattutto di calcio giocato. Furono poche le persone che uscirono vive o riuscirono a scappare dai centri clandestini di detenzione e torture. Tra i film che parlano di questi eventi, Cronaca di una fuga (Argentina, 2006) e Complici del silenzio (Italia, 2009).

Fu proprio l'Argentina ad aggiudicarsi quel mondiale (in maniera illecita secondo molte fonti, e secondo l'articolo precedentemente citato di repubblica.it risalente al 2010 a firma di Raffeale Nocera, il fatto che l'Argentina non meritasse di vincere la competizione è certezza), e solo dopo due decenni gli stessi calciatori argentini poi ammisero di aver vinto la competizione in un contesto disumano e spaventoso. Per la cronaca, la finale (3-1 dopo supplementari) fu giocata contro la stessa selezionale nazionale (i Paesi Bassi) che l'Argentina ha battuto ieri sera.

Da allora l'Argentina ha poi vinto un altro mondiale (il secondo della sua storia), quello del 1986 trascinata da Diego Armando Maradona, oltre ad altre competizioni, come due tornei di Coppa America e una Confederations Cup.

Attualmente l'Argentina, dopo una crisi economica risalente al 2001 si è stabilizzata sia politicamente che economicamente, diventando una delle nazioni più sviluppate del Sud America. L'attuale presidente della Nazione è l'avvocatessa Cristina Fernández de Kirchner, in carica dal 2007 e riconfermata nel 2011 con il 54,11% dei consensi.

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