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Damiano Tommasi |
Per Ius soli si intende ottenere la cittadinanza in un paese proprio e solo perché nati in quel paese. Chi è nato o nasce in Italia diverrebbe automaticamente cittadino italiano. Non tutti sono d'accordo con questa norma, che infatti non è ancora stata approvata, e forse non lo sarà mai. In effetti la materia in questione è complessa. C'è chi conferisce alla cittadinanza un valore alto, qualcosa di importante che non può essere "regalato" o conferito in modo eccessivamente "leggero". Punti di vista.
Stabilito cos'è lo Ius soli, occorre comprendere se effettivamente quello sportivo è applicabile. Ma cosa si intende per Ius soli sportivo? Che la norma dello ius soli vale solo per chi è sportivo? No, che tale ius soli ha semplicemente carattere sportivo.
Si verrebbe in pratica considerati "italiani" solo calcisticamente, senza cioè quelle restrizioni imposte ai calciatori non comunitari. Per Tommmasi questa norma può essere applicata, non va in contrasto con la legge italiana; per Carlo Tavecchio (presidente Figc) invece occorre valutare per bene una simile opportunità, giacché si rischia di violare la legge.
Con uno Ius soli sportivo gli atleti potrebbero essere omologati anche statisticamente (per eventuali record) a quelli italiani, ma non potrebbero comunque indossare la maglia della Nazionale azzurra.
Una questione spinosa e controversa, una faccenda politica che avrebbe importanti conseguenze sul mondo del calcio: i giocatori nati in Italia da genitori stranieri non comunitari non sarebbero infatti più soggetti ad alcuna restrizione ai fini dell'impiego nei vari campionati, laddove il campionato prevede un tetto massimo di calciatori extracomunitari acquistabili e adoperabili dalle squadre italiane.
(foto Luca Volpi (Goldmund100) CC BY-SA 3.0)
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