venerdì 26 settembre 2014

Austria Vienna e ordine pubblico

Lo stadio casalingo dell'Austria Vienna  (foto, autore: Jacktd, stitched by kaʁstn CC BY 3.0)
Dopo che il gruppo neonazista degli "Unsterblich" riuscì nel 2009 nell'impresa di interrompere per venti minuti la partita di Europa League nel gruppo L della fase a gironi tra Austria Vienna e Athletic Bilbao, venne di fatto imposto alle società austriache la responsabilità di mantenere l'ordine pubblico negli stadi.

A causa di ciò la società dell'Austria Vienna scrisse un apposito regolamento per l'accesso allo stadio casalingo, il Generali Arena. Il regolamento vieta cori offensivi e striscioni, oltre all'indossare indumenti che indicano o rimandano ad attitudini violente. Non solo: il gruppo degli Unsterblich venne diffidato dal ripresentarsi al Generali Arena e ad utilizzare simboli e colori del club dell'Austria Vienna.

Una politica della sicurezza che diede i suoi frutti, se si considera che nel 2009-2010 l'Austria Vienna partecipò alla Champions League ed ottenne per l'occasione un riconoscimento di gratitudine da parte della Uefa per il modo con cui ha risolto, almeno contenendolo, la questione dell'ordine pubblico.

Dopo la questione degli hooligans e quella del PSG, il post di oggi ha voluto prestare la propria attenzione ad un nuovo campionato, quello austriaco ed al modo con cui la questione della sicurezza è stata affrontata.

L'Austria Vienna è un club di buona tradizione in Patria, avendo vinto 24 volte il campionato, 27 volte (primato nazionale) la Coppa d'Austria e 6 volte (primato nazionale) la Supercoppa d'Austria. In ambito internazionale può vantare due Mitropa Cup conquistate nel 1933 e nel 1936.

Nessun commento:

Posta un commento