Il calcio giocato è un gran bello spettacolo, e certo questo mondiale ci sta regalando davvero tante emozioni, reti e "sorprese" come la qualificazione del Costa Rica ai danni dell'Italia e dell'Uruguay che ora dovranno giocarsela fra loro nell'ultima gara del gruppo se vogliono passare agli ottavi; nello stesso girone è gia stata fatta fuori l'Inghilterra, così come la Spagna: due grandi nazionali sbattute fuori dalla competizione in un modo davvero inaspettato. Si diceva di un gran bello spettacolo, come la partita tra Francia e Svizzera conclusa ieri sera con uno scoppiettante 5-2 francese e degli elvetici irriconoscibili che comunque possono ancora sperare di qualificarsi agli ottavi.
Da una parte c'è il calcio giocato, dall'altro però c'è il calcio contestato: le proteste del popolo brasiliano non si fermano, anzi continuano inesorabili, e per la FIFA si prospetta un danno di immagine per due motivi principali, di seguito spiegati.
La rabbia dei brasiliani che contestano si spiega per varie ragioni: non soltanto per il fatto che gli stadi costruiti serviranno a ben poco dopo la manifestazione, e non soltanto perché le diseguaglianze sociali in quella nazione sono aumentate negli ultimi anni, e il governo avrebbe dovuto pensare di più al popolo spendendo i soldi usati per gli stadi per cause sociali di certo più urgenti. Non c'è solo quello: la rabbia dei brasiliani deriva anche dal fatto che per fare quegli stati sarebbe stato sottratto denaro ai servizi di base per la popolazione.
L'allegria dei brasiliani, la passione per il pallone, il clima mite e sereno frutto di stereotipi positivi ben mostrati nelle sigle di apertura ufficiali alle trasmissioni televisive che parlano di mondiale, di tutto il mondo, sembrano veramente lontani dalla realtà dei fatti.
La FIFA risulta avere delle grane sia per gli episodi legati a Brasile 2014 per motivi di carattere etico, dove le proteste e le guerriglie contro i poliziotti locali fanno concorrenza alla manifestazione sportiva in fatto di visibilità mediatica, sia per un altro episodio, legato alla presunta poca trasparenza con cui il Qatar si è aggiudicato il mondiale del 2022 e ad una inchiesta del giornale inglese Sunday Times.
Sicché i tanti sponsor legati al mondiale (Sony, McDonalds, Visa, Coca Cola...), allo scopo di non sporcare il proprio marchio presso l'opinione pubblica attraverso le accuse mosse alla FIFA, stanno riducendo al minimo le proprie rispettive campagne pubblicitarie.
Intanto le proteste dei verdeoro proseguono: in occasione della gara USA-Ghana giocata a Natal nello scorso lunedì, sempre a Natal i manifestanti hanno bruciato una bandiera americana, e in seguito nella manifestazione si sono infiltrati i Black Bloc, i quali hanno provocato diversi scontri con le forze dell'ordine pubblico: fermate 15 persone.
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