lunedì 23 giugno 2014

L'Australia calcistica ieri e oggi

Oggi alle 18 la già eliminata Spagna affronterà l'Australia nel gruppo B del Mondiale Brasile 2014. Anche l'Australia è già eliminata, e come la Spagna è ancora a 0 punti, ma a differenza degli iberici  non era tra le favorite della competizione, anzi: già l'essersi riuscita a qualificarsi è significativo, è un passo in avanti.

Gli intrecci tra calcio e politica sono molto frequenti. La storia raccontata sul post di oggi evidenzia come a volte la politica può davvero fare molto per il mondo del pallone, migliorandolo qualitativamente.

In Australia la passione per il calcio non è mai stata grande, e di certo lo sport nazionale principale non è il calcio, bensì il football australiano e il rugby a 13. Il calcio invece viene da taluni australiani ancora oggi ritenuto spregiativamente uno sport per effemminati, rispetto agli altri due appena menzionati. E per lunghissimo tempo, e fino a qualche anno fa non se la passava per nulla bene, veniva considerato lo sport dei wogs, termine utilizzato per indicare spregiativamente gli immigrati non del Regno Unito. Furono infatti gli europei immigrati in Australia (come tedeschi, italiani, serbi, croati, olandesi, ecc.) dopo la seconda guerra mondiale ad introdurre nel nuovissimo continente questo sport, anche detto wogsball, sempre in senso offensivo. Il governo preferì diffondere il rugby a 13 e il football australiano nelle scuole e  per le strade, relegando il calcio a qualcosa di assolutamente marginale.

Una vera e propria impresa, calcolando che i calciatori erano tutti dilettanti, venne compiuta dalla nazionale australiana nel 1973, riuscendosi a qualificare al Mondiale 1974, ma poi vi furono 30 anni di vuoto e silenzio. Il campionato locale, per quanta passione gli immigrati vi misero nell'organizzazione, aveva pochi mezzi e spazi per affermarsi seriamente, ed era tutto svolto a livello dilettantistico. La nazionale poi, militava nella confederazione oceanica, quella cioè più debole.

Qualcosa incominciò a muoversi quando la stazione multiculturale SBS iniziò a trasmettere dagli anni '80 i primi mondiali, rendendoli visibili a tutti gli australiani. Ma la svolta la si ebbe nel 2002, in occasione del mondiale nippo-coreano. Essendo infatti l'Australia abbastanza vicina al Giappone e alla Corea, e avendo quindi praticamente lo stesso fuso orario, ciò consentì agli australiani di guardare le partite in diretta. E proprio in occasione di quel mondiale, evento più seguito delle stesse olimpiadi, disputate proprio a Sidney due anni prima, i politici locali si chiesero come mai l'Australia non si fosse qualificata per la competizione. Fu così che figure come Jonny Warren (calciatore e poi allenatore australiano) cominciarono a raccontare ai politici della situazione degradante in cui versava il calcio in quella nazione.

Fu proprio allora che si creò una commissione allo scopo di riformare questo sport. Sicché il vecchio campionato NSL fu eliminato e sostituito dalla nuova A-League, con squadre nuove senza collegamenti a gruppi etnici. Anche se ancora adesso la base del calcio australiano è composta da immigrati o figli di immigrati ed il pregiudizio verso questo sport esiste ancora, sebbene ormai indebolito, il calcio si sta sempre più ritagliando uno spazio importante nella nazione, nonostante la feroce concorrenza di rugby a 13 e football australiano.

In seguito, e dopo ben 32 anni, l'Australia riuscì a qualificarsi ad un mondiale, Germania 2006. Proprio a partire dal 2006 la nazionale, dopo aver trattato con gli organi competenti, passò dalla confederazione oceanica a quella asiatica. Questo passaggio venne considerato importantissimo, in quanto la selezione australiana ebbe e tuttora ha in questo modo l'opportunità di migliorarsi qualitativamente, grazie alla possibilità di confrontarsi con squadre più forti rispetto alle altre dell'Oceania.

L'Australia si qualificò poi anche alle successive competizioni mondiali, ossia Sudafrica 2010 e l'odierno Brasile 2014.

Tra le coppe vinte: 4 Oceania Nation Cups e 2 secondi posti, nel '98 e nel 2002, e in seguito passata alla confederazione asiatica raggiunge i quarti di Coppa d'Asia nel 2007 e un secondo posto nel 2011.

Un'altra importante svolta per il calcio del nuovissimo continente fu, anche per aumentare l'interesse all'interno e all'estero verso la nuova A-League, l'approdo a Sidney di un calciatore dalla fama mondiale: l'italiano Alessandro Del Piero.

Foto: partita Australia-Oman di Coppa d'Asia 2007. Autore: AsianFC from Australia.
Si ringrazia il blog http://australianopercaso.wordpress.com dal quale sono state ricavate molte informazioni per la stesura di questo post.

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