venerdì 27 giugno 2014

Reggio Emilia: quando Prodi chiamò il Sassuolo

Nel mentre si disputa il Mondiale, molte squadre di club non perdono tempo e iniziano a stabilire i progetti futuri per la prossima stagione calcistica 2014/2015. Una delle "favole" più belle del campionato italiano in tempi recenti è il Sassuolo, che ha una storia umile proprio come l'aveva il Chievo circa un decennio fa. La squadra neroverde è riuscita nell'impresa di rimanere in Serie A, e adesso a Sassuolo i tifosi non vedono l'ora di comprendere come sarà composto il nuovo organico attraverso le trattative di calciomercato.

Il Sassuolo è una squadra che ha sede nella città omonima in provincia di Modena. Quando militava nelle serie minori si esibiva, per le partite di casa, in un impianto di Sassuolo, lo Stadio Enzo Ricci. Ma poi il regolamento costrinse i neroverdi a "traslocare", una volta giunti in Serie B, a Modena condividendo l'impianto, il Braglia, con la squadra del capoluogo. In seguito la società approdata in Serie A, per la stagione 2013/2014 optò di giocare nella vicina Reggio Emilia.

La scelta di giocare presso lo Stadio del Tricolore fu consigliata anche da un reggiano illustre quale Romano Prodi (nativo di Scandiano, provincia di Reggio Emilia). Una telefonata fra Prodi e Giorgio Squinzi (chimico, imprenditore, presidente di Confindustria e proprietario del Sassuolo) avrebbe in qualche modo accelerato le trattative per il cambio dello stadio. Infatti, l'idea di riavere a Reggio la serie A e di rivedere le big italiane è qualcosa che senza dubbio fa del bene al capoluogo reggiano, che presenta uno degli stadi più all'avanguardia in Italia, insieme allo Juventus Stadium.

Un accordo tra la Reggiana e il Sassuolo, società attratta anche dalla possibilità di importanti ricavi economici partecipando alla gestione del marketing dello stadio che sottraette a Modena il massimo campionato nazionale, ma del resto la maggioranza dei modenesi a quanto sembra non ha mai visto con simpatia i cugini neroverdi. Dunque il Mapei Stadium - Città del Tricolore, sorto nel 1995, ospita tuttora due realtà calcistiche: la Reggiana (un tempo in A ora in C) e il Sassuolo.

Prima di questo accordo un consigliere regionale, Mauro Manfredini (Lega Nord) di Modena, infastidito dalla telefonata di Romano Prodi si rivolse proprio al sindaco di Modena, Giorgio Pighi (Partito Democratico) perché fermasse le trattative in atto e convincesse il Sassuolo a rimanere allo Stadio Braglia. Ma alla fine la scelta neroverde fu quella del Mapei - Citta del Tricolore. Da notare che nel nome quel "Mapei" aggiunto di recente è l'azienda di proprietà dello stesso patron del Sassuolo.

Cosa avrebbe di più Reggio Emilia rispetto a Modena? Uno stadio nuovo e moderno, costruito sul modello inglese. Un gioello che meritava senza dubbio che al suo interno vi giocasse una squadra di A (l'Italia è nota per avere nella maggior parte dei casi degli stadi vecchi e fatiscenti, ai quali viene attribuita parte della responsabilità per cui la gente preferisce guardare le partite in TV invece che dal vivo). Lo Stadio Enzo Ricci di Sassuolo è nel frattempo diventato il centro di allenamento del club neroverde, la cui squadra mantiene dunque il contatto diretto con la realtà locale che rappresenta.

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